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Giurisprudenza commentata |
Contribuente fiscalmente “pericoloso”: valida la notifica ante tempus dell'accertamento
Cass. civ., sez. trib.
In materia di garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, tra le ragioni di urgenza che giustificano l'emissione dell'avviso di accertamento prima dello spirare del termine dilatorio di sessanta giorni previsto dall'art. 12, comma 7, della L. n. 212/2000 rientra la commissione, da parte del contribuente stesso, di reiterate violazioni delle leggi tributarie aventi rilevanza penale ovvero la partecipazione dello stesso ad una frode fiscale.
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Corrispondenza tra legge statale e norme federali sportive
CTP Modena,
Il rispetto delle regole dell'Ordinamento sportivo incide sulla legittimità dei contratti secondo l'Ordinamento generale, anche sotto il profilo della deducibilità dei relativi costi.
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Per individuare una stabile organizzazione l'accertamento dev'essere condotto soprattutto sul piano sostanziale
Cass. civ., sez. trib.
Al fine dell'individuazione di una stabile organizzazione di cui all'art. 162 d.P.R. n. 917/1986, l'accertamento deve essere condotto soprattutto sul piano sostanziale, essendo a tal fine necessaria una presenza che sia incardinata nel territorio dell'altro Stato contraente e dotata di una certa stabilità, una sede di affari, capace, anche solo in via potenziale, di produrre reddito, un'attività autonoma rispetto a quella svolta dalla casa madre.
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Intorno ai poteri del giudice nell'ambito del giudizio di ottemperanza
Cass. civ., sez. VI-T
Nel giudizio di ottemperanza dinnanzi alle commissioni tributarie, ai sensi dell'art. 70 del D.Lgs. n. 546/1992, il potere del giudice sul comando definitivo inevaso deve essere esercitato entro i confini invalicabili dell'oggetto della controversia definita con il giudicato, atteso che non possono essere attribuiti alle parti diritti nuovi ed ulteriori rispetto a quelli riconosciuti con la sentenza da eseguire, ma solo enucleati e precisati gli obblighi scaturenti dalla sentenza da eseguire, chiarendone il reale significato.
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Omesso versamento di ritenute certificate ante riforma: irrilevanza probatoria del “modello 770”
Omessa dichiarazioneIn tema di omesso versamento di ritenute certificate, la dichiarazione “modello 770” proveniente dal sostituto di imposta non può essere ritenuta di per sé sola sufficiente ad integrare la prova dell'avvenuta consegna al sostituito della certificazione fiscale.
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Imposta di registro dovuta nella ricognizione di debito: nuove indicazioni dalla Cassazione
Cass. civ., sez. trib.
Il contributo, prendendo spunto dall'ordinanza della Suprema Corte di Cassazione n. 481/2018, approfondisce i motivi per i quali a un atto di ricognizione di debito ex art. 1988 c.c. debba soggiacere sempre a imposta di registro in "misura fissa" e non, come sovente preteso dall'Agenzia delle Entrate (anche sulla scorta di pronunce di legittimità più risalenti a quella in commento), in "misura proporzionale".
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Il trasferimento della residenza all'estero non rileva ai fini fiscali sino alla cancellazione dall'anagrafe
Cass. civ., sez. VI-T
Ai fini delle imposte dirette, le persone iscritte nelle anagrafi della popolazione residente si considerano in ogni caso residenti, in applicazione del criterio formale dettato dall'art. 2 del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, e pertanto soggetti passivi d'imposta in Italia con la conseguenza che il trasferimento della residenza all'estero non rileva fino a quando non risulti la cancellazione dall'anagrafe di un Comune italiano.
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La cessione gratuita a Vip di capi d'abbigliamento della maison rientra tra le spese di rappresentanza
Cass. Civ.
I costi sostenuti per la produzione di capi d'abbigliamento destinati alla cessione gratuita a Vip si qualificano come spese di rappresentanza e non come spese di pubblicità, mancando una diretta aspettativa di ritorno commerciale conseguente a detta cessione. Il criterio discretivo tra spese di rappresentanza e spese di pubblicità risiede quindi nella diversità, anche strategica, degli obiettivi perseguiti.
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Disciplina fiscale in tema di stock options
Cass. civ.,
Al momento in cui è offerto il diritto di opzione, l'evento generatore di ricchezza, cioè l'incremento di valore delle azioni rispetto al prezzo d'acquisto fissato per l'esercizio della stock option, è futuro ed incerto, sicché non può insorgere alcun presupposto generatore di imposta. L'indice generatore del reddito, e dunque l'insorgere del presupposto impositivo, interviene quindi nel momento in cui la ricchezza si manifesta, con l'esercizio del diritto di opzione e l'assegnazione delle azioni verso il pagamento di un corrispettivo inferiore al valore espresso dai quei medesimi titoli al momento dell'acquisto. Tale momento giuridico rileva anche ai fini della disciplina applicabile in tema di agevolazioni fiscali, senza che si possa parlare di effetto retroattivo (nel caso di specie, sfavorevoli) delle norme nel frattempo intervenute.
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Annullamento dell'atto prodromico: riflessi sull'esecuzione della sentenza e sul contraddittorio preventivo
CTP Bari
La sentenza tributaria non definitiva che ha annullato l'atto presupposto, essendo immediatamente esecutiva, ne comporta l'immediata inefficacia. Pertanto, qualsiasi attività di riscossione, anche avente natura cautelare, è illegittima e ciò ne implica tout court l'interruzione o l'inibizione. Sicché, assume rilevanza l'esperimento del contraddittorio preventivo il quale, evita al contribuente di subire l'illegittima e l'infondata attività della riscossione.
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